Margot Buffatti

Mi presento.
Il mio nome è Margherita.

Sono una moglie e una mamma e la mia vita si può dividere in due parti: prima di Gesù e dopo Gesù.
Sono cresciuta in una famiglia meravigliosa che mi ha insegnato i veri valori. Ringrazio i miei genitori per l’amore che mi hanno dato, per la pazienza che hanno avuto e per la dolcezza con cui mi hanno cresciuto. Il nome di Gesù nella mia casa è sempre stato presente ma in tutta la mia vita sapevo che esisteva, lo pregavo ma non lo conoscevo personalmente.


Nel 2008, con la mia seconda gravidanza, iniziai ad avere problemi al cuore, che aveva sempre avuto qualche problema. Incominciai ad incontrare diversi medici per farmi visitare, ma nessuno mi trovava la cura giusta. Non sapevo più come gestire la patologia. Il cuore partiva all’improvviso e io perdevo a volte la vista altre volte l’equilibrio e il respiro. Ogni volta mi sembrava di morire. Non sapevo più dove andare a sbattere la testa. Iniziai a consultare guaritori e ciarlatani che mi dicevano “ti guarisco io” ma io nonostante spendessi cifre indicibili di denaro, peggioravo.
Ci furono anche persone che sostenevano che io mi stessi inventando tutto. Con il tempo entrai in depressione, ma dovevo reagire perché avevo i miei bambini, mio marito e una famiglia da seguire. Mi sentivo così sola e non compresa. In quegli anni i miei genitori mi stettero molto vicini e ancora oggi li voglio ringraziare per quello che hanno fatto per me. Nella mia famiglia non mi stavo rendendo conto che le cose non stavano più andando così bene come una volta. Non avevo più la forza di fare nulla se non il minimo indispensabile. Non mi riconoscevo più e facevo fatica a ridere, a scherzare e a divertirmi.
Finché nell’anno del 2014 stetti molto male e incominciai ad avere crisi molto forti. Queste avvenivano durante tutto l’arco della giornata ma soprattutto di notte. Non dormivo più e spesso mi ritrovavo a dover chiamare l’ambulanza nel bel mezzo della notte. Quando arrivavo in ospedale mi visitavano, mi dicevano che non avevo nulla e mi rispedivano a casa.
Questa cosa andò avanti per mesi finché una notte ebbi una crisi fortissima e finalmente mi ricoverarono. Dico finalmente perché da quel giorno la mia vita è radicalmente cambiata.
Al momento del ricovero erano due settimane che non dormivo e il mio cuore sembrava impazzito, in ospedale non sapevano come farlo ritornare ad un battito normale e mi avevano dato perfino la morfina, senza risultati. Non succedeva nulla. Mi trovavo in reparto coronarico impaurita ed esausta. Non volevo nessuno dei miei familiari vicino a me, e mentre ero distesa sul letto, entrò a farmi visita un’infermiera.
Mi guardò con uno sguardo dolcissimo nel quale aveva una luce negli occhi rassicurante e mi chiese se credevo in Dio. A questa domanda risposi di sì ma risposi che era da molto tempo che non frequentavo la Messa. Lei mi rispose che la fede non ha niente a che vedere con la Messa e mi disse che il Signore era venuto per guarirmi, che Gesù è vivo e che solo Lui è la via la verità è la vita e il Salvatore del Mondo.
Mi raccontò che lei aveva conosciuto Gesù a 27 anni. Io la guardavo con gli occhi sbarrati e le chiesi: “Ma chi sei? Un angelo?” Lei sorrise e mi disse: “No, una infermiera che ama Gesù e questa mattina lo Spirito Santo, prima di venire al lavoro, mi ha messo nel cuore di mettere in borsa questo libro”. Continuò dicendo: “Non sapevo a chi l’avrei dato, ma ora ho capito che era per te”.
Detto questo mi allungò in mano il Vangelo di Giovanni con una dedica: “Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa poiché da esso provengono le sorgenti della vita” (Proverbi 4; 23). Poi iniziò a pregare per me. Questo fu un momento bellissimo perché il mio cuore si calmò e il monitor smise di suonare. Il dottore, successivamente, sorpreso, le chiese cosa mi aveva somministrato e lei rispose che stava solo pregando e parlando di Gesù.
Io piangevo dicendole che mi avevano detto che era necessaria un’operazione e che avrei sempre vissuto con questo problema. Lei mi rispose: “Non temere. Lascia che sia il Signore ad operare”.
Dopo qualche ora mi trasferirono in reparto di cardiologia dove rimasi due settimane.
Da quel momento, il dottore che mi aveva detto che mi avrebbe operato, non si presentò più. Al suo posto arrivò un giovane medico molto cordiale che mi chiese di raccontargli la mia storia. Per la prima volta sentii che qualcuno mi ascoltava e potei dire quello che avevo vissuto in tutti gli anni passati.



Gli dissi che per me non era più vita quella che stavo facendo perché non sentivo più l’amore nel cuore, e che avrei preferito vivere solo 10 anni sentendo il VERO AMORE dentro di me che 30 senza. Quando lo dissi non avevo pensato a Dio, ma la Sua parola dice che Lui conosce i nostri pensieri ancora prima che escano dalla nostra bocca.
Raccontai tutte le visite e cure che avevo sostenuto senza risultato e come i grandi “professoroni” mi avessero trattato male, spesso umiliandomi perché non riuscivano a trovare la cura giusta.
Mi ricordo di aver detto a quel medico: “Che lo Spirito Santo la illumini a trovarmi la cura giusta”. Non era un linguaggio che faceva parte di me.
In quegli anni, per la disperazione, avevo iniziato ad intraprendere la “New Age”. Dal reiki all’hoponopono, al pensiero positivo e a tantissime altre cose di meditazione inutili e pericolose che mi avevano danneggiato ulteriormente la salute.
Quello stesso giorno il medico tornò con una nuova cura fatta su misura per me, mi disse che non intendeva operarmi e mi prescrisse un farmaco galenico che ancora oggi prendo e che è possibile trovarlo in una sola farmacia in tutta la città di Verona.
Iniziata il giorno stesso la cura, incominciai a stare subito meglio. Non mi sembrava vero di essere stata bene 24 ore consecutive, ma il dottore disse che comunque avrei continuato ad avere le mie crisi, anche se in modo meno accentuato. Io iniziai a piangere ma lui mi disse che aveva dovuto essere sincero.
Mi disse che da quel momento in poi sarei dovuta andare da lui ogni tre settimane per fare controlli per tutta la mia vita perché la cura avrebbe agito per un 40,50% e che non c’era niente di sicuro. Poco dopo tornò a trovarmi l’infermiera.
Le raccontai quanto è accaduto e lei con tranquillità mi rispose: “Lascia fare a Dio e abbi Fede perché quello che gli uomini non possono fare Dio lo può fare”. In una notte, quando ebbi paura, lei arrivò letteralmente dal nulla dicendo: “Sono di turno questa notte. Vieni con me”. Mi portò nella sala d’attesa e io le chiesi piangendo: “Ma se Dio esiste perché io devo stare così male, perché esistono le guerre le malattie la cattiveria?”
Lei mi raccontò una storia di un Pastore protestante che era andato dal barbiere. Mentre il barbiere gli tagliava i capelli gli chiese: “Tu che sei un Pastore e leggi la Bibbia tutti i giorni spiegami perché nel mondo c’è così tanta sofferenza? Per me Dio non esiste perché se esistesse non accadrebbero tutte queste cose.”
Il Pastore lo ascoltò senza dire niente e finito il taglio pagò il barbiere e uscì dal negozio.
Sulla strada c’era un barbone con i capelli lunghi e mal tenuti. Il Pastore, vedendo quel barbone ebbe un idea. Lo fece entrare nel negozio e disse al barbone davanti al barbiere: “Vedi, i barbieri non esistono”. Il barbiere gli rispose esterrefatto: “Perché gli dici che non esisto?! Sei venuto da me prima a tagliarti i capelli!”
Il Pastore continuò: “No, non esistono”. Il barbiere al quel punto si innervosì e gli disse con tono irritato: “Guarda che io esisto, tu stesso mi hai pagato prima!”.
Il Pastore allora gli rispose: “Allora, se tu esisti, mi spieghi perché lui ha i capelli così lunghi e sporchi? Se tu esistessi avrebbe i suoi capelli tenuti meglio!”
Il barbiere, sempre più irritato, gli rispose: “E che cosa centro io?! Il mio negozio è aperto per tutti e io sono anche disposto ad aiutare chi non ha i soldi, ma se lui non entra non posso essere io ad andare per le strade a prenderlo!”.
Il Pastore rispose: “Bravo, hai detto bene. Vedi, Dio esiste ma se tu non lo inviti ad entrare nel tuo cuore e cambiare la tua vita Lui non ti obbliga perché ci ha lasciato il libero arbitrio” . Prima che finisse la storia mi si aprì una luce nel cuore così forte che dissi a Dio: “Ti do tutta la mia vita, fanne quello che vuoi.”
Ritornando alla mia storia rimasi in ospedale altre due settimane senza avere più crisi; così mi dissero che potevo tornare a casa.



Da lì iniziò la mia cura fisica, psicologica e spirituale.

Dio era entrato nel mio cuore; sentivo la necessità e voglia di leggere la Bibbia. Smisi di andare dallo psicologo e di prendere tranquillanti. Dio mi parlava attraverso la Sua Parola e il mio psicologo divenne Gesù.
Mi scambiai il numero di telefono con questa infermiera che iniziò a venire a casa mia quasi tutti i giorni per pregare e che ora è una cara amica e sorella in Cristo. Abituata dal mio passato un giorno le chiesi se le dovevo qualcosa e lei mi rispose: “L’amore di Dio è gratuito, come io ho ricevuto gratuitamente ora do gratuitamente.”
Lei mi leggeva dei Salmi e io sentivo qualcosa dentro che mi riempiva di una pace indescrivibile.
A volte, durante la notte, mi capitava di avere delle piccole crisi, la chiamavo e lei mi portava sempre a leggere la Bibbia; ogni volta che lo facevo iniziavo a stare meglio. Gradualmente mi insegnò a dipendere sempre più da Dio. Imparai a pregare col cuore e non con frasi fatte e incominciai a frequentare un gruppo di preghiera a casa sua.
Vedendo che stavo meglio, il dottore cominciò ad allungare gli intervalli delle visite di controllo. Non ebbi nessun intervento perché il Vero Amore entrò nel mio cuore e come aveva detto la mia amica, fu Dio a fare l’intervento.
Da quel momento iniziò il cambiamento anche all’interno della mia casa: nei miei figli e in mio marito.
Io avevo deciso di dare la mia vita a Gesù e gli avevo chiesto di fare la Sua volontà nella mia vita, casa, famiglia e matrimonio.
Non fu sempre facile, anzi… seguire Gesù vuol dire andare contro corrente: Gesù ai suoi tempi era un rivoluzionario. Molta gente del popolo lo denigrava, e molte delle persone che sono state guarite da Lui, sono state le stesse che lo hanno mandato a morte.
Quando parli di Gesù la gente a volte non ti capisce, ma quando tu senti la Sua voce che ti guida non puoi fare finta di non sentirla.
Poi, nel 2015-16, rimasi 6 mesi ferma su un letto a causa di due prolassi discali; grazie alla Sua presenza al mio fianco apprezzai di più tale periodo di infermità che non tutta la mia vita precedente, ricca di viaggi meravigliosi: guardare una montagna con gli occhi fisici non è come guardarla con gli occhi di Dio.
Dio aveva ascoltato la mia preghiera e mi aveva dato il Suo amore nel cuore. Gesù ha detto: “Andate e predicate il Vangelo e fate miei discepoli”. E Gesù vuole che tutto il mondo lo conosca personalmente perché LUI È VIVO e desidera che tutti abbiano un rapporto personale e intimo con Lui.



Io sono solo uno strumento nelle Sue mani, ma per sentirLo e conoscerLo bisogna riconoscere che Lui è il Salvatore del mondo, chiederGli perdono dei nostri peccati e di entrare nel nostro cuore.
Molti pensano che avere fede e credere in Dio sia noioso e inutile, ma non è affatto così: stare con Gesù 24 ore al giorno è la cosa più bella che ti possa capitare nella vita perché Gesù è una persona divertente, molto ironica e per niente noiosa, al contrario di quello che molti pensano.
Inoltre Dio mi ha messo accanto altre persone meravigliose che mi hanno aiutato a rafforzarmi nelle fede, un’amica che ancora oggi è dentro la mia vita e famiglia che mi è stata vicina in tante battaglie e malattie che ho dovuto affrontare; una persona speciale che Dio ha usato e sta tuttora usando per darmi la forza a non staccarmi mai da Lui, anche se le cose a volte non vanno come vorrei.
Se sono qui a raccontare la mia storia lo faccio grazie a Lui. Lui mi ha dato dei talenti e l’amore di cantare. Mi ha messo accanto delle persone per migliorare e imparare, ma mi ha anche tolto nel mio cammino delle persone che stavano ostacolando il Suo progetto nella mia vita.
Nel 2016 Dio mi ha presentato una insegnante di canto nuova. Prima di conoscerla sentivo una voce dentro di me che mi diceva: “Scrivi le tue canzoni” ma mi dicevo sempre: “Ma dai, non sarò mai capace”, e lasciavo andare.


Quando conobbi questa giovane insegnante, dopo un mese lei mi disse: “Tu hai qualcosa di grande da dare al mondo: prova a scrivere una canzone”. Io sorrisi e le dissi: “Anche no. Non sono né cantante ne musicista”. E continuai con le mie lezioni.
Me lo ripeté per la seconda volta dopo un mese e poi una terza dopo un altro mese e a quel punto piansi perché capii che Dio voleva questo da me.
Lei mi fece fare degli esercizi di improvvisazione, io cantai, e lei mi disse: “Questa è la struttura e melodia di una canzone; vai a casa e scrivi le parole”.
Non capivo quello che mi stava accadendo; tornai a casa, mi misi davanti al piano e scrissi la canzone. Impiegai circa 15 minuti e la intitolai “Lode a te.” Poi presi la chitarra, che non toccavo da 10 anni e trovai gli accordi della canzone. La registrai e la spedii alla mia insegnante.
Lei mi disse che era bellissima e da lì incominciai a scrivere le canzoni ogni volta che lo Spirito Santo mi chiamava a farlo. A volte accadeva in momenti difficili di crisi ma Dio mi faceva sempre capire che Lui era con me e che quel momento difficile Lui lo poteva trasformare per la Sua gloria.
Questa è solo una breve parte della mia storia con Gesù ma Dio vuole dire al mondo intero che tutti possiamo aprire il nostro “Libro della vita” che Dio ha scritto ancor prima che noi fossimo intessuti nel grembo della nostra mamma. Sta a noi decidere di aprirlo.
Che Dio vi benedica.

SE OGGI DESIDERI AVERE UN RAPPORTO PERSONALE CON GESU’, TI PREGO ELEVA QUESTA PREGHIERA:

Signore Gesù Cristo, mi dispiace per le cose sbagliate che ho fatto nella mia vita. Ti prego, perdonami. Fin da ora mi allontano da tutto ciò che non è giusto. Grazie di essere morto sulla croce per me, per liberarmi dai miei peccati. Entra nel mio cuore, riempimi con lo Spirito Santo e rimani con me per sempre!
Grazie Signore Gesù. Amen!